Posted on 02/21/2007 9:44:31 AM PST by Salvation
LENTEN STATIONS
Latin Ping to the Stational Churches during Lent.
This is so nice! Will you ping us every day, or do we need to go back to the link?
I’ll put up a new Stational Church each day. But I won’t ping you. I judge that all of you get more than enough pings from me.
There is also a link in the Lenten list on the Daily Readings threads so you can get to it from there.
Lenten 2008 bump.
Thank you.
Stazione a San Giorgio al Velabro
Giovedì dopo le Ceneri
Le Stazioni del giovedì sono tutte di epoca tarda: le ha inserite Papa Gregorio II nel sec. VIII, quando completò la serie di questi riti quaresimali.
Per queste Stazioni scelse i santuari più venerati dai fedeli di allora. Il culto del santo guerriero, combattente contro il demonio sotto laspetto di un drago, venuto dalloriente, era molto sentito specialmente in questo quartiere pieno di impiegati dellImpero Bizantino e di mercanti levantini.
Qui sempre sull'Aventino si ebbero i primi contatti con i martiri e i confessori peregrinando a S. Giorgio "in velum aureum".
La chiesa di S. Giorgio al Velabro non ha molta dissomiglianza da S. Sabina e da S. Maria in Cosmedin.
Le origini del tempio risalgono molto prima del VI secolo. S. Gregorio Magno lo annoverò tra le diaconie e S. Gregorio II v'istituì la Stazione Quaresimale. Leone XII vi abbinò al culto di S. Giorgio quello di San Sebastiano e un altro Gregorio il IV lo dotò di mosaici e portici; nel 1325 Giotto ne affrescò l'abside. Da un lato della chiesa si può tuttora scorgere un ambulacro della cloaca massima.
In anni molto recenti, tra il 1980/90, il tempio venne gravemente danneggiato da un grave attentato dinamitardo compiuto contemporaneamente anche al Laterano.
Interior of St. George
Beautiful! Thank you.
There used to be beautiful sketches of the churhes on the Vatican site. Don’t seem to be there now — sad.
Stazione ai Santi Giovanni e Paolo
Venerdì dopo le Ceneri
Sul complesso di questo Santuario edificato al Celio, sulla chiesa attuale del XVIII secolo che modifica quella di Pasquale II del 1099 antico titolo di Pammachio sugli edifici romani che stanno sotto e che la tradizione dice di essere la casa dei Martiri eponimi e sulloratorio del IV sec. unico in Roma venuti alla luce alla fine del 1800, si sono scritti molti volumi.
E’ qui che oggi mentre si sale a depositare presso le tombe dei Martiri Giovanni e Paolo gli aneliti dell’anima, a loro, fino dall’evo remoto, si unisce la memoria di Crispo, Crispignano e Benedetta anch’essi Martiri di Cristo.
Giovanni e Paolo, uccisi per ordine di Giuliano l’Apostata, dettero la vita per Cristo, dove Pammacchio nobile e generoso di Roma convertì, unitamente al padre Bisanzio quella sua casa in tempio. Egualmente presso la tomba di questi martiri il fondatore dei religiosi passionisti S.Paolo della Croce esalò l’ultimo respiro nell’attiguo convento, dove visse pure S.Vincenzo M. Strambi, religioso e Vescovo passionista.
La processione stazionale si svolge, su una parte del santuario pagano, dedicato dalla moglie Agrippina madre di Nerone, allimperatore Claudio divinizzato.
I was fortunate to visit four of the Roman churches last year. So beautiful!
Stazione a Sant'Agostino
Sabato dopo le Ceneri
Il messale romano indicava la stazione quaresimale a S.Trifone nel luogo dove è ora la magnifica chiesa di Sant'Agostino cara al cuore dei romani, perché è ivi venerata la Madonna del Parto.
S.Trifone era una chiesetta (a cui forse appartengono piccoli ruderi conglobati nella chiesa attuale) fatta costruire per trasportarvi le reliquie dei Ss.Trifone, Respicio e Ninfa, che erano fuori città.
La chiesa attuale dedicata poi a Sant' Agostino, fu costruita, molto velocemente, tra il 1479 e il 1483, da Giacomo di Pietrasanta per munificenza del Cardinal Guglielmo DEstouteville. Facciata e interno sono fra le più discusse; comunque tale chiesa è una delle più ricche di opere darte: sculture dei Sansovino, del Bernini (allaltar maggiore, da lui stesso ideato), pitture di Raffaello, Caravaggio e Guercino.
Tutto qui commuove e induce ad ascoltare la voce dei secoli, che canta, presso la tomba dei Martiri suddetti l'inno della Chiesa, che "corde impavido" affrontarono la morte per Cristo.
Nella navata sinistra presso l'altare maggiore riposano i resti di Santa Monica, morta e sepolta ad Ostia e qui traslata nel XV secolo; questa tomba è una parte dell'insegnamento che proviene dall'odierna chiesa stazionale. Monica seguì Agostino perché volle la sua salvezza, la Chiesa segue tutti in virtù del sacrificio redentore del Cristo.
**I was fortunate to visit four of the Roman churches last year. So beautiful!**
How fortunate you are! Which ones did you visit?
Stazione a San Giovanni in Laterano
Domenica II di Quaresima
E' questa la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione. La storia di questa Arcibasilica è quanto mai complessa, tra costruzioni, distruzioni, incendi, terremoti, invasioni e attentati ed altrettante ricostruzioni e restauri.
Se oggi la liturgia c'invita per la stazione quaresimale "caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis" segno è che una delle più grandi solennità dell'anno ecclesiastico si svolge nel tempio, che sorse su quelle che furono le "egregiae Lateranorum aedes".
Prima ancora dell'editto di Milano, quando Papa Melchiade tenne un Sinodo antidonastica in un luogo di culto della "domus Faustae" (l'antica sede dei Laterani), questo Pontefice curò la costruzione della grande basilica costantiniana consacrata nel 318 (negli scavi fatti sotto la basilica sfila tutta la storia), fino all'attuale commissionata dal Papa Innocenzo X al Borromini per il giubileo del 1650. Il Papa Clemente XII (1730-1740) aggiunse la maestosa facciata che ammiriamo sormontata dalle 15 gigantesche statue, e Leone XIII (1878-1903) l'abside e il coro con il recupero, per quanto possibile, del mosaico dei Torriti. Qui abitarono i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).
Qui vengono ancora celebrate cinque Stazioni: I Domenica (già inizio) di Quaresima; Domenica delle Palme (inizio della Settimana Maggiore); Giovedì Santo (inizio del Triduo Sacro); Sabato Santo (Pasqua); Sabato in Albis (deposizione della "veste bianca" nella grande veglia simile a quella pasquale).
Anche questa chiesa, la prima nella diocesi di Roma, in anni recenti compresi tra il 1980 e il 1990 subì danneggiamenti gravi a causa di un attentato dinamitardo, che contemporaneamente fu compiuto anche in un altro tempio romano quello di S. Giorgio al Velabro.
Stazione a San Pietro in Vincoli
Lunedì della I settimana di Quaresima
In questa zona dove, se non proprio sotto la chiesa, erano uffici e anche carceri del "Praefectus Urbis", è possibile che gli apostoli siano comparsi per essere giudicati e condannati. A ricordo di questo la tradizione colloca i "vincula" cioè le catene, che avvinsero Simone, detto Pietro il Galileo.
La figura di Mosè legislatore, ideato per la futura tomba di Giulio II, non sfugge certo allo sguardo anche per chi si reca in questo tempio come pellegrino sulle orme divine del Cristo nei salutari cammini. La maestosa opera di Michelangelo infatti ben si addice a questo tempio superbo, che Sisto III (432-467) volle edificare qui col denaro offerto dall'imperatrice Eudossia dedicandolo a Pietro e Paolo, ma specialmente a Pietro il primo Papa; ecco perché la basilica fu detta Eudossiana. Qui ben contrasta la figura del Mosè michelangiolesco con quella di Pietro maestro mite "oboediens usque ad mortem crucis".
Le sue catene si conservano in un artistico tabernacolo nell'austera cripta di questa basilica, dove pure riposano i martiri Maccabei.
E' palpabile la mitezza di Pietro nelle pitture di Jacopo Coppo, dove il principe degli Apostoli soffre incatenato per il Signore, mentre l'angelo lo sta per liberare.
Stazione a Santa Anastasia
Martedì della I settimana di Quaresima
Questa meta stazionale ci riporta alle pendici del Palatino nell'antico quartiere greco. Da molti anni la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum (già Collegium) vi ripristinò la Messa dell'Aurora nel giorno della Natività del Signore a ricordare l'antichissima consuetudine del Papa, che qui interveniva, nelle primissime ore dell'alba, per celebrarvi la S. Messa. Il Pontefice poi vi si recava per la distribuzione delle ceneri nel primo giorno di quaresima e di qui partiva la processione per Santa Sabina.
"Aghia Anàstasis" la santa Resurrezione oppure Santa Anastasia martire di Sirmio, erano questi i probabili motivi di dedicazione di questo tempio, chiesa ufficiale degli impiegati greci del tardo impero.
L'interno del tempio è di un nitore diffuso, nel soffitto e negli archi, nelle pareti e nelle colonne. Sembra questo un inno alla purezza di Sant'Anastasia, che riposa sotto l'altare illuminato nella gloria del Cristo.
In questa chiesa riposano anche la martire Faustina, il Vescovo Toribio e il Cardinale Mai.
Tutti insieme qui parlano di Cristo che, nella vita terrena, invita tutti a seguirlo.
Tra il 1600 e il 1700 Papa Urbano VIII prima, e il Cardinal Nunez de' Cunha poi, così la strutturarono.
In questa chiesa era il deposito per la custodia delle insegne e croci dei vari gruppi ecclesiastici, che partecipavano alle Stazioni.
Santa Maria Maggiore
Mercoledì (detto Tempora) della I settimana di Quaresima
Le tre Stazioni a Santa Maria Maggiore hanno sempre avuto significato di devozione alla Madonna, come quella della prima, che accompagnava gli Ordinandi al Presbiterato e al Diaconato, i quali nella domenica seguente, li avrebbero ricevuti in San Pietro. Per questo chiedevano la protezione della Madre celeste di Cristo e della Chiesa.
Una basilica allEsquilino sarebbe stata costruita dal Papa Liberio, alla caduta della neve nel mese di Agosto del 352. Sopra di essa Papa Sisto III avrebbe costruito lattuale. Gli scavi non hanno confermato lesistenza di una basilica liberiana, ma solo quella di Sisto III (432-440), come è indicato nellarco interno. Si potrebbe pensare che Papa Liberio lavesse cominciata e Papa Sisto, un anno dopo che il Concilio di Efeso aveva proclamato legittimo lappellativo di Theotòkos ovvero Madre di Dio l'avesse portata a termine quale monumento della divina maternità di Maria. Ed è questo il più grande al mondo dedicato alla Vergine.
Infatti, la Madonna "nostra salute" - attribuita a San Luca - accoglie nella grandiosa cappella borghesiana, il pellegrino che viene a pregarla come salute del popolo romano.
Il Fiat della Vergine ha in questo tempio la sua mirabile apoteosi terrena che si riallaccia direttamente agli eventi che la fecero divenire Madre del Redentore e corredentrice del genere umano.
Stazione a S. Lorenzo in "Panisperna"
Giovedì della 1a settimana di Quaresima Dal colle Esquilino al Viminale la stazione quaresimale sosta in questo giovedì nella chiesa di San Lorenzo in Panisperna. Il diacono Lorenzo fu tra i Santi più venerati a Roma, dove la tradizione vuole che durante le persecuzioni di Valentiniano fosse martirizzato con il tormento del fuoco. Per questo Papa Gregorio II, nellVIII secolo, scelse questa stazione nella chiesa qui costruita e denominata in "Panisperna" perché derivata dal nome della via dove veniva donato del pane ai pellegrini che partecipavano ai riti sacri. La chiesa originale era certamente molto antica ed era denominata San Lorenzo in Formoso riferito all'omonimo pontefice dell'anno 896. Fu poi demolita e il Cardinal Sirleto nel 1573 ne chiese la ricostruzione a Francesco da Volterra che la iniziò nel XIV secolo. Entrando si nota un grande affresco del 1597di Pasquale Cati da Iesi, allievo di Michelangelo che volle riempire la parete principale del tempio con la sua opera dove in un primo piano si nota Lorenzo seduto sulla graticola non curante delle spasimo del corpo bruciato, ma in atteggiamento da vincitore. Egualmente un altro affresco di Antonio Bicchierai del 1750 raffigura qui sempre il martirio del santo titolare. La processione stazionale in questa chiesa si muove con fatica e a stento scende le scalette che portano nel luogo sotterraneo dove avvenne questo martirio. Di qui si prosegue su un piazzaletto quieto dove diventa melodioso ascoltare i frati francescani salmodiare in questo piccolo luogo dedicato allo "stauroforo" di Cristo.
Credits for the sketch -- Vatican Website.)
Venerdì della I settimana di Quaresima
Questo giorno, "venerdì delle Quattro Tempora di Primavera, ci ricorda ancora l'antica preparazione degli ordinandi (Sacerdoti, Diaconi) con i così detti scrutini. Per questo venivano scelte chiese grandi.
L'immensità solenne della basilica dei Santi XII Apostoli accoglie i pellegrini che vi si recano a pregare sulle tombe degli Apostoli Filippo e Giacomo e sui sepolcri dei numerosi Martiri, che qui, nella vasta e suggestiva cripta a mo' di catacomba, " in pace sepulta sunt".
Si sa che, nel VI secolo, dopo le guerre gotiche, il generale Narsete avrebbe chiesto e pagato la costruzione di una chiesa, quale ex-voto, chiesa che sarebbe stata edificata e consacrata dai Papi Pelagio I e dal suo successore Giovanni III. Pur mancando resti archeologici è dato pensare ad una basilica più antica probabilmente costruita nel IV secolo da Giulio I.
Sappiamo che la chiesa era riccamente ornata di mosaici e immagini, perché Papa Adriano I, in una lettera a Carlo Magno la cita come esempio dimostrativo e che gli antichi onoravano così le immagini dei Santi. Un grande terremoto del 1348 la danneggiò notevolmente, i Papi erano ad Avignone finché Martino V, Oddone Colonna, eletto al Concilio di Costanza nel 1417, la restaurò.
Nel maestoso tempio non si può non ammirare il quattrocentesco portico a nove arcate di Baccio Pintelli, che lo divide dalla facciata commissionata al Valadier dai Torlonia. Anche il genio del Canova qui rifulge con il monumento a Clemente XIV opera completata unitamente al sommo incisore Volpato.
Inoltre la più grande pala d'altare esistente in Roma qui trovasi dipinta dal Muratori; nel corridoio attiguo al tempio si erge il monumento al Cardinal Bessarione opera questa attribuita a Michelangelo.
Tutto intorno all'altare centrale vi sono teche e reliquiari di questo sacello di Martiri, che ci aiutano a fare giungere al Cristo le invocazioni che in questo tempio scendono come misterioso raggio di speranza.
(Sketch provided by Vatican website.)
Sabato della I settimana di Quaresima
Nella notte tra il sabato delle Quattro Tempora e la Domenica venivano ordinati, cioè entravano nel Sacramento dellOrdine, i Sacerdoti e i Diaconi. LOrdinazione avveniva nella basilica di S. Pietro, sulla tomba del Principe degli Apostoli, al quale il Signore aveva conferito il primato pastorale: Pasci . Questo comando è scritto in latino e greco con giganteschi caratteri su fondo oro, lungo tutta la basilica. Questo tempio che Costantino prima, risolvendo difficilissimi problemi architettonici volle poi centrato sullumile tomba terragna, sigillata da uno dei monumenti più maestosi, che lumanità abbia costruito.
Deve aver sorriso il Signore quando, a Pietro che gli chiedeva che cosa avrebbe avuto in ricompensa per aver lasciato tutto, gli rispose che avrebbe avuto il centuplo anche quaggiù: di questo basterà ammirare la tomba.
La stazione inizia con le cinque lezioni scritturali al termine delle quali subentra l'Apostolo Paolo con un tratto della sua più efficace lettera ai Tessalonicesi; segue qui la liturgia della Messa.
In questa magnifica basilica, cuore della cristianità, si sono profuse arti e fulgori di vita che Michelangelo e Bramante hanno saputo splendidamente rappresentare qui sulla tomba del principe degli Apostoli.
Leco della liturgia, linsegnamento di Paolo, lesempio di Pietro, sono ripetuti dai Pontefici che qui riposano, dai Santi Fondatori, che qui parlano dalle loro nicchie, dai martiri e dalle Reliquie della Passione custodite nellalto tabernacolo come sul monte Tabor.
(Sketch provided by Vatican website.)
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