Posted on 02/21/2007 9:44:31 AM PST by Salvation
LENTEN STATIONS
Venerdì del periodo pasquale
L'edificio attuale del Pantheon fu costruito dall'imperatore Adriano, lo stesso che si fece costruire il mausoleo di Castel S. Angelo, fra il 118 e il 125 d.C. e che dedicò ai "Dei Superni o Astrali".
E' costruito secondo varie teologie, naturalmente pagane, dalle più antiche dei sette pianeti le grandi nicchie, a quelle più recenti ellenistica o dei dodici dei. Con l'influenza della religione etrusca venne edificata la cupola, una sfera di cento piedi, cioè 43,40 metri come l'uovo cosmico etrusco, munita di un "occhio" centrale inteso ad impedire l'ingresso nel tempio degli influssi celesti.
Il Pantheon (o la Rotonda come è anche conosciuto il tempio) fu costruito nel 27-25 a.C. da Marco Vespasiano Agrippa genero e ministro di Augusto e, come già detto, fu rifatto poi dall'imperatore Adriano.
L'attuale denominazione della chiesa "Santa Maria ad Martyres", risale al 608-609 quando l'imperatore bizantino Foca donò quel tempio a papa Bonifacio IV, che, senza modificarne le strutture originarie, lo trasformò e lo dedicò ai Martiri e alla loro Regina.
Papa Urbano VIII Barberini, nel 1632, utilizzò i bronzi del pronao per realizzare il baldacchino nella basilica di San Pietro.
Più tardi, dal 1747 al 1758, Paolo Posi operò per il rifacimento della decorazione marmorea interna del tamburo; tutte queste variazioni non scalfirono mai la maestosa bellezza di questa chiesa che tale rimane.
Questa Stazione convoca i fedeli e i neofiti ad unirsi a tutti i Martiri, abbracciando così in questo chi ha dato la vita e ha sofferto per la fede cristiana.
(Sketch provided by Vatican website.)
Stazione a San Giovanni in Laterano
Domenica II di Quaresima
E' questa la "Stazione", che originariamente dava inizio alla Quaresima, "in capite jeiunii". Non aveva processione. La storia di questa Arcibasilica è quanto mai complessa, tra costruzioni, distruzioni, incendi, terremoti, invasioni e attentati ed altrettante ricostruzioni e restauri.
Se oggi la liturgia c'invita per la stazione quaresimale "caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis" segno è che una delle più grandi solennità dell'anno ecclesiastico si svolge nel tempio, che sorse su quelle che furono le "egregiae Lateranorum aedes".
Prima ancora dell'editto di Milano, quando Papa Melchiade tenne un Sinodo antidonastica in un luogo di culto della "domus Faustae" (l'antica sede dei Laterani), questo Pontefice curò la costruzione della grande basilica costantiniana consacrata nel 318 (negli scavi fatti sotto la basilica sfila tutta la storia), fino all'attuale commissionata dal Papa Innocenzo X al Borromini per il giubileo del 1650. Il Papa Clemente XII (1730-1740) aggiunse la maestosa facciata che ammiriamo sormontata dalle 15 gigantesche statue, e Leone XIII (1878-1903) l'abside e il coro con il recupero, per quanto possibile, del mosaico dei Torriti. Qui abitarono i Papi fino all'inizio del periodo avignonese (1304).
Qui vengono ancora celebrate cinque Stazioni: I Domenica (già inizio) di Quaresima; Domenica delle Palme (inizio della Settimana Maggiore); Giovedì Santo (inizio del Triduo Sacro); Sabato Santo (Pasqua); Sabato in Albis (deposizione della "veste bianca" nella grande veglia simile a quella pasquale).
Anche questa chiesa, la prima nella diocesi di Roma, in anni recenti compresi tra il 1980 e il 1990 subì danneggiamenti gravi a causa di un attentato dinamitardo, che contemporaneamente fu compiuto anche in un altro tempio romano quello di S. Giorgio al Velabro.
Stazione a San Pancrazio
Domenica in Albis
Nei tempi più antichi della sua istituzione il grande periodo battesimale terminava, dove aveva cominciato cioè nella Cattedrale a San Giovanni in Laterano: nella Stazione vigiliare della notte tra il Sabato e la Domenica dell'ottava di Pasqua i neo-battezzati deponevano le vesti candide "in albis deponendis".
La domenica, come per Pasqua, non aveva "stazione" cioè Messa Pontificale.
Ma più che la deposizione della veste candida, che, in realtà, non durò molto tempo e che fu soppressa quando si battezzarono sempre più spesso i bambini, era la rinnovazione delle promesse battesimali, che veniva fatta a San Pancrazio, già considerato "difensore" dei giuramenti e delle promesse.
Questa chiesa è posta sul Gianicolo ed è dedicata all'invitto martire Pancrazio; è qui che termina il ciclo delle stazioni romane celebrato con rinnovato splendore di riti e con concorso ininterrotto di fedeli.
Qui partecipa alla solenne cerimonia odierna la Pontificia Accademia Cultorum Martyrum che si unisce ai vari collegi ecclesiastici dell'Urbe e alle diverse associazioni giovanili dell'Azione Cattolica nell'ultima processione stazionale nella quale, in luogo delle invocazioni penitenziali, risuona festoso l'Alleluia cristiano per significare la festa del Signore.
La cerimonia odierna è ricordata già ai suoi tempi da San Gregorio di Tours, che racconta come i cittadini di Roma potevano accedere alla tomba del Martire Pancrazio qui nella sua basilica sul Gianicolo. (dal: De Gloria Martyrum).
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